
Pochi giorni fa il team di Villa La Petraia ha avuto l’opportunità di essere ospite di Vallone di Cecione, azienda facente parte del Chianti Classico.
Come forse sapete stiamo costruendo il nostro Wine Program 2022 e Vallone di Cecione è una di quelle cantine che riteniamo essere particolarmente in linea con il nostro programma.
Prima di tutto cerchiamo di chiarire cos’è un Wine Program.
In parole povere è una sorta di linea guida che un ristorante/albergo segue per strutturare la propria cantina e la propria carta dei vini.
Villa la Petraia ha sempre voluto imporsi anche come wine hotel, e quindi essere a tutti gli effetti un luogo dove durante il soggiorno dell’ospite fosse possibile vivere esperienze uniche legate al mondo del cibo e del vino.
Così, come abbiamo detto nelle righe precedenti, alla fine dello scorso Febbraio fa abbiamo iniziato il nostro piccolo viaggio alla scoperta dei produttori che avrebbero preso parte alla nostra carta dei vini.
Abbiamo deciso di dedicare a tutte le cantine che collaboreranno con noi un post sul blog per darvi la possibilità di conoscerle meglio.
Come avrete capito, questo articolo, racconterà il nostro viaggio di degustazione a Vallone di Cecione.
Vallone di Cecione è una piccola azienda a conduzione familiare situata a pochi chilometri da Panzano in Chianti, nel cuore del Chianti Classico.
Stiamo parlando della bellissima “Conca d’oro di Panzano”. Questa valle è così chiamata per la fantastica esposizione e per la composizione geologica del terreno che permette la produzione di vini di altissimo livello.
“La superficie totale dell’azienda è poco meno di otto ettari, metà dei quali è dedicata alla viticoltura, con vigneti situati ad un’altitudine di 460 metri sul livello del mare. L’altra metà è dedicata all’olivicoltura con la presenza di oltre 700 piante di olivo. I terreni che definiscono l’azienda sono dominati dall’antico casale con torretta, risalente al XIV secolo, dove vive la famiglia Anichini. L’azienda deve il suo nome, a Cecione, una piccola zona in cui sono presenti anche altri due poderi, e a Vallone, antico nome di un campo che scende dalla casa verso il fondovalle dove, fin dai tempi antichi nasceva un ottimo vino. Dal 2001 Francesco Anichini si occupa a tempo pieno dell’azienda, continuando ad avvalersi dell’indispensabile aiuto dei genitori. Questa giusta integrazione tra moderne tecniche agricole e tradizione enologica dà vita al Chianti Classico Vallone di Cecione, un vino che può vantare una produzione tipica e una qualità eccellente. Tutta la produzione dell’azienda è biologica”.
Si capisce che stiamo parlando di un’azienda con una forte identità, interamente biologica ed estremamente legata alla terra.
I loro vini raccontano questo legame.
La loro dedizione al lavoro racconta la loro passione.
Inoltre, se si visita la cantina si respira davvero un’atmosfera estremamente particolare.
Christine stessa racconta di essersi sentita a casa – le ricordava infatti la fattoria di suo zio dove ha passato la maggior parte della sua infanzia.
Parlando di vini, troviamo sia un’ottima produzione in termini di Chianti Classico che altre idee enologiche a metà strada tra tradizione e innovazione – usano uve storiche per creare vini inaspettati.
Analizziamo prima di tutto il loro Chianti Classico.
Come già detto troviamo una produzione interamente biologica ed estremamente curata.
Il Chianti Classico di Vallone è composto dal 90% di Sangiovese e dal 10% di Canaiolo.
Prodotto da uve accuratamente selezionate, la vendemmia viene fatta completamente a mano tra l’ultima settimana di settembre e la prima di ottobre in modo da aver raggiunto la perfetta maturazione delle uve.
Il vigneto è esposto a sud-est e il terreno argilloso di medio impasto è l’ambiente perfetto per lo sviluppo delle uve.
Il vino matura per circa 8 mesi in botti grandi e almeno 4 mesi di affinamento in bottiglia al fine di trovare un migliore equilibrio in questi vini.
Al naso è molto fruttato con note di ciliegia, la famiglia aromatica dei frutti rossi fa capolino. Aromi floreali che ricordano la viola. Buona freschezza. Un vino che non è molto invadente al palato e che risulta essere ottimale come abbinamento a carni rosse e selvaggina.
“Nel vigneto “Allegra”, che si espande nella parte più bassa della tenuta, cresce la Malvasia Nera che abbiamo deciso di vinificare in purezza con un breve affinamento in anfore di terracotta. Il risultato è un vino molto particolare, aromatico e vellutato, dal sapore intenso, molto gradevole e facile da abbinare. Vengono prodotte circa 800 bottiglie e questa piccola quantità rende il vino ancora più speciale”.
Così ce lo presentano dalla cantina – Una malvasia nera in purezza coltivata anche su terreni a sud tendenti all’argilloso e di medio impasto.
L’invecchiamento in questo caso avviene in anfore di terracotta per 6 mesi.
“Il vino ha un colore rosso rubino intenso, con aromi di frutta matura, sentori di spezie e pepe nero, complesso ed elegante con tannini armoniosi…di grande personalità.”
“Formaggi di media e lunga stagionatura, carni rosse, piatti in umido e pasta. Una bevuta così piacevole permette anche abbinamenti con pesce e piatti più leggeri”.
Dei 5 prodotti dell’azienda, questo è quello, insieme alla Malvasia, che più ha catturato la nostra attenzione.
Ce ne parlano così – una bella storia di passione, amore e dedizione
“Il vitigno Canaiolo è un simbolo del nostro passato di viticoltori, da sempre coltivato nella nostra terra. La mia famiglia (in parte presente in etichetta con una foto del 1984) ha sempre apprezzato questo tipo di uva, basti pensare che mio nonno Giovanni la raccoglieva per ottenere le migliori schiacciate con l’uva e per fare un vino da bere ogni giorno che fosse piacevole, più pronto e più fresco del Sangiovese. Per troppi anni il Canaiolo è stato considerato solo un complemento, ma qualche tempo fa ho deciso di riscoprirlo in tutta la sua essenza e particolarità, lasciandolo fermentare e affinare brevemente in botti di cemento per mantenere intatti i suoi aromi floreali e le particolarità che lo contraddistinguono. La scelta nel fare questo vino è quella di avere qualcosa di “meno conosciuto” ma che rappresenti e descriva al meglio le nostre radici di agricoltori. Lo dedico a chi lo ha apprezzato prima di me, a chi lo apprezzerà oggi, domani e a tutta la mia famiglia”.
L’invecchiamento in questo caso avviene in botti di cemento. Un bouquet di fiori selvatici esplode al naso. Il palato è molto piacevole e mai sgraziato, ottima persistenza. I tannini non sono assolutamente invadenti.
Un vino netto, preciso ed equilibrato.
Anche in questo caso, come per la Malvasia, si consiglia l’abbinamento con formaggi di media o lunga stagionatura, carni rosse, piatti in umido e pasta. La bevanda molto gradevole permette anche l’abbinamento con il pesce e i pasti più leggeri.
È certamente adatto anche all’estate ed è un vino rosso per tutte le stagioni.
Siamo ora giunti alla fine del nostro piccolo viaggio all’interno del Vallone di Ceciona.
Speriamo di avervi incuriosito e se vi preghiamo di scriverci in caso aveste ulteriori domande, saremo estremamente felici di rispondervi.
Villa la Petraia,
Benvenuti a casa.
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